Non voglio entrare né nei "numeri" né nelle tecnicalità della proposta della Commissione. Per comprendere quanto sia conveniente basta ascoltare Borghi, o leggere gli articoli di Liturri o almeno i tweet di Zanni, che ne hanno parlato prima e meglio di come potrei fare io. Una considerazione, tuttavia, la vorrei comunque aggiungere.
Il Recovery and Resilience Facility (RRF) si differenzia dalla proposta Borghi & Bagnai (emissioni di titoli di Stato nazionali acquistati dalla BCE) o da quella Tabellini & Giavazzi (emissione di Eurobond, eventualmente perpetui, acquistati dalla BCE) perché comporta un finanziamento sul mercato e, dunque, una restituzione dei fondi agli investitori ancorché con scadenze molto lunghe. Pertano impone, logicamente, un'espansione del bilancio della UE sia tramite entrate proprie ulteriori (leggi: nuove tasse europee) sia tramite incremento dei trasferimento dagli Stati membri (che, a loro volta, imporranno nuove tasse nazionali per coprire la spesa).
(Classifica dei Paesi beneficiari del RRF) |
Ora, questa ulteriore cessione di sovranità si tradurrà in una ancor più pressante compressione dello spazio (anche giuridico) per politiche nazionali non si dice keynesiane, ma quantomeno anticicliche, con effetti probabilmente più profondi e certamente più duraturi di quelli che si avrebbero avuti con una adesione al MES, senza (presumibilmente) alcun vantaggio neppure dal punto di vista di una riduzione dei casi di dumping fiscale presenti nella UE (le sconce trattative sui rebates mi paiono un indizio assai chiaro, in effetti).
Timeo Danaos et dona ferentes. Speriamo che le poche voci libere di questo Paese non facciano la fine di Laocoonte. Speriamo che l'Italia non faccia, definitivamente, la fine di Troia.
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