Tuttavia.
Poiché politici e politologi sono questi, faccio come mi pare.
vi do una buona notizia: @virginiaraggi non andrà al ballottaggio— Fabrizio Rondolino (@frondolino) 13 aprile 2016
Dicono che all'ippodromo romano delle Capannelle, in volata finale galoppo, Bobby sia ormai a meno di un'incollatura da Jenny Bugia. Dicono.— Andrea Romano (@AndreaRomano9) 18 giugno 2016
Il vecchio stanco più intelligente degli altri pare essere B., per la scelta di puntare tutto su Marchini scaricando Bertolesso. Vabbè, dice, sarà uno che capisce di più degli altri partiti. Infatti.Alla fine, vecchio e stanco, è comunque una spanna sopra agli altri per intelligenza— jacopo iacoboni (@jacopo_iacoboni) 29 aprile 2016
https://t.co/reyEwth1a0
... in questo quadro Fassino vincerà, probabilmente al ballottaggio— jacopo iacoboni (@jacopo_iacoboni) 23 aprile 2016
[e almeno i suoi elettori sono gente che non minaccia altra gente]
2/2
Avanti.#🕳 buca pic.twitter.com/HdnsTkDvvp— G.G. (@giangoSGV) 20 giugno 2016
In poche parole, gli elettori di centro-destra, nel caso di ballottaggio tra PD e M5s, votano per il M5s, mentre i grillini, se non sono direttamente parte in causa (come a Milano), se ne vanno beatamente al mare (o dove credono, o dove a mio parere sarebbe opportuno andassero).
D'altronde, mi sembra chiaro che Salvini potrebbe essere l'elemento aggregante (ma non direi il leader, per - diciamo - una certa scarsa propensione meridionale a votare Lega) di una formazione di destra, ma non certo di un raggruppamento di centro-destra che, parliamoci chiaro, unito perde, checché ne dica Brunetta.
(Il tweet, tra l'altro, entra forse tra quelli più apprezzati della storia.#Cdx. Dobbiamo essere coesi: noi, Lega e Fratelli d'Italia. #UnitiSiVince— Renato Brunetta (@renatobrunetta) 9 giugno 2016
" uniti si vince".— LaSte ن (@stefaniami) 19 giugno 2016
Me lo voglio far tatuare.
Sulla natica destra.
"Uniti si vince"— Pat (@PgGrilli) 19 giugno 2016
Me lo segno, aspettando il risultato definitivo di Milano
Si veda, in questo senso, l'acuta analisi di Alessandro Catto. Chiusa parentesi).@MinutemanItaly @buonfi71 @matteosalvinimi se mi sento ancora una volta dire " uniti si vince" non rispondo delle mie reazioni.— paola valenti (@paolavalenti29) 19 giugno 2016
Traslando queste semplici considerazioni sulle elezioni nazionali, in caso di operatività dell'Italicum attuale (ma presumo che Matteo, se non è completamente scemo, ci rimetta le mani), si può concludere con una certa serenità che presto Gigino Di Maio sarà il nuovo Presidente del Consiglio, via elezioni o, più probabilmente, con qualche mossettina di Palazzo, giusto per evitare che l'odio verso Renzi travolga gli interessi che lui, in questo momento, rappresenta. Gigino, d'altronde, non aspetta altro.
Non mi sembra secondario, allora, cercare di capire cosa attendersi dal M5s. Di cui si dice di tutto. E anche il contrario di tutto.
D'altra parte, fare l'esegesi del M5s è un po' come fare l'esegesi della Bibbia.
SULL'EURO.
C'era una volta il referendum, con successiva giravolta a centottanta gradi (o, se preferite, a novanta)
Direte: ma Di Maio è uno, e uno vale uno. Mica è Beppe Grillo, che non è uno e dunque vale molti.
Vero, se non fosse che l'idea stessa di referendum sull'Euro è indice della volontà di rimanere nella Moneta Unica, ma senza dirlo chiaramente. Si tratta, in sostanza, di un'operazione di gatekeeping, in cui il poliziotto buono vellica le giuste aspirazioni degli elettori, mentre quello cattivo rassicura il grande capitale finanziario, e ci mangia insieme.
Per informazioni sulla questione, citofonare Alberto Bagnai (leggete qui, e per favore una volta nella vostra vita cliccate sui link attivi).Prove da candidato: Di Maio al pranzo con i membri italiani della Trilateral - Il Fatto Quotidiano https://t.co/xIdgfgiP1a— patleoni (@patleoni) 2 maggio 2016
Certo, Marco Zanni sta facendo un lavoro egregio al Parlamento UE, ma che cosa ci faccia ancora nel M5s resta per me un mistero.
Dunque il M5s (i grillini probabilmente no, ma è irrilevante) è sicuramente a favore della permanenza dell'Italia nell'Unione Europea e guarda anche di buon occhio il mantenimento dell'Euro, cioè di una moneta che, impedendo agli Stati della periferia di svalutare la moneta, impone ai medesimi di svalutare sempre di più il lavoro.
Poi ci lamentiamo della deflazione.
Infatti...
SUL JOBS ACT.
Beppe è contrarissimo!
Ma un po' tutto il Movimento appare critico.La disoccupazione cresce— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 6 aprile 2016
Il Jobs Act ha fornito solo un trucco contabile il cui effetto nei dati è già svanito#sfiduciamorenzie
E infatti, giustamente, siccome la pensano così, prima alzano un polverone pauroso con la sfiducia alla Boschi (alla Camera, mi raccomando, tante volte succedesse qualcosa per davvero!), quindi - mentre infuria la polemica - piazzano un bell'accordo per eleggere alla Corte Costituzionale Barbera (indagato, grande sostenitore della deforma pensata dalla medesima Ministra sfiducianda, per dire la consequenzialità delle azioni), Modugno e soprattutto il mitico Giulio Prosperetti, uno che scrive cose di questo genere (e di cui ho detto meglio qui):
Nel prossimo futuro è ipotizzabile un assetto totalmente diverso rispetto alla tradizionale ripartizione in assistenza, previdenza e retribuzione sinallagmatica... In questo contesto è prevedibile che si arrivi a modelli di sicurezza sociale dove la retribuzione erogata dalle imprese non sia sufficiente al tenore di vita dei Paesi sviluppati, sicché, ove si vogliano mantenere determinare produzioni in Europa, si dovrà necessariamente ricorrere ad integrazioni del reddito dei lavoratori impiegati in aziende esposte alla concorrenza...Qui c'è già tutto il Jobs Act: insicurezza, precarizzazione, deflazione salariale al di sotto della sussistenza (in violazione dell'art. 36, Cost., ma Prosperetti, evidentemente, non è un giurista). Però al M5s, perché c'è il "reddito di cittadinanza". E non può non esserci, essendo il naturale corollario del Jobs Act (come lo è stato delle Riforme Hartz: v. p.e. questo articolo imbecille e autorazzista).
Sì, perché un sistema che permette alle aziende di utilizzare lavoratori sotto-pagandoli deve anche trovare il modo di assicurare a quelle aziende che i sullodati lavoratori ricevano, da qualche altra fonte, il minimo indispensabile per vivere e comprare ciò che (per un tozzo di pane) producono.
Senza avere troppo, certo, solo quel che basta per non morire di fame e sentirsi abbastanza garantiti da acquistare qualsiasi cosa a rate, in modo da finanziarizzare l'economia in ogni suo ambito, almeno anche le banche sono contente e fanno utile (avrete visto anche voi le pubblicità di credito al consumo dal dentista, o dal medico. Dal medico! Su questo leggete la TL di Andrea Lignini).
Sed de hoc satis.
Del reddito di cittadinanza, cioè della gleba, o di sudditanza, hanno già scritto acutamente il prof. Bagnai (da cui traggo la figurina qui accanto, su cui si potrebbe scrivere non un post, ma un libro intero) e Il Pedante, oltre che - si parva licet - pure io (che qualche attenzione ho prestato anche al suo corifeo più importante).
SULLE IDEE ECONOMICHE DI RIFERIMENTO
Poliziotto buono e poliziotto cattivo.
Il comico populista e il delfino che si rivolge ai poteri forti.
Ancora e ancora.
E funziona. Sempre.
Beppe propone il referendum sull'acqua pubblica, Beppe sostiene il referendum sulle trivelle. La Raggi parla di "beni comuni", non vuole far entrare i privati in Atac.
Passaparola!— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 11 aprile 2016
Un futuro senza trivelle: https://t.co/u6ZHEg2W1D
di Maria Rita @Dorsogna #iovotoSI pic.twitter.com/Mhi8mnGos4
L'#AcquaNonSiVende: combatteremo con ogni mezzo https://t.co/3ToAwKPepD— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 14 marzo 2016
Gigino invece è di un'altra pasta.
Lui è per lo Stato minimo.
Di Maio "Credo che lo Stato non debba illudersi di poter controllare i mercati" E che deve decidere, solo il colore delle strisce pedonali?— Minuteman - Italy (@MinutemanItaly) 25 maggio 2016
Lui, soprattutto, sa chi comanda davvero, e dunque inizia a prendere accordi. O, per essere più precisi, a prostituirsi proprio.
Tranquillo Gigi, di che pasta siete lo hanno già capito tutti. Lo ha per esempio capito Serra, che si appresta a mollare Matteo al suo destino.
(La proposizione condizionale è, ovviamente, meramente retorica).Riflettendo su voto,vedere due donne giovani Appendino/Raggi sindaco è molto bello. Presto i Risultati e vero test se sono pro Europa o No— Davide Serra (@davidealgebris) 20 giugno 2016
Lo hanno capito anche tutti coloro che ancora guardano la realtà per quella che è, e non per quella che vorrebbero che fosse.
Leggendo i giornali parlano di "due donne", "vittoria netta" ecc. ma nessuno parla più di "populisti". Ora sono presentabili.— FlavioB (@flabel82) 20 giugno 2016
L'AMORALE DELLA FAV(OL)A.
Questi andranno al governo e ci faranno più male, molto più male del PD. Perché hanno lo stesso programma del PD, ma lo stigma degli onesti, dei disinteressati, di coloro che - in sostanza - ci faranno molto male, ma lo faranno per noi.
Tipo Fra Savonarola.
Nulla del programma iper-liberista della Troika ci sarà risparmiato, ma senza arricchimenti personali. L'Italia si impoverirà ancora, ma diminuirà la corruzione. Staremo peggio, ma una nuova aura di castità pervaderà le nostre città.
E' il primo giorno a Onestopoli ora capitale di Onestolandia (precedentemente conosciuta come Roma).— Andrea Lignini (@KappaRar) 20 giugno 2016
Si respira un'aria nuova!
Con la retorica dell'ONESTA' ci faranno ingoiare Riforme che metterebbero a disagio persino Mario Monti.— Andrea Lignini (@KappaRar) 20 giugno 2016
O-NE-STA'!
Amen.Ora, la domanda è...— Andrea Lignini (@KappaRar) 20 giugno 2016
"COSA SARESTE DISPOSTI A SACRIFICARE IN NOME DELL' O N E S T A' ? "
Ottima sintesi di tutte le questioni salienti, e in formato decisamente accessibile a tutti.
RispondiEliminaGrazie.
RispondiEliminaSi tratta, appunto, di una sintesi di altri contributi che invito tutti a leggere per esteso, attraverso i link attivi.
Faccio anche un'altra precisazione.
RispondiEliminaHo scritto che i grillini, quando non sono parte in causa diretta in un ballottaggio, se ne vanno al mare. In realtà, a vedere meglio i flussi di Milano, parrebbe che a votare ci siano andati, ma si siano spaccati esattamente a metà fra i due candidati, risultando pertanto ininfluenti.
Cosa sarebbe successo se si fosse presentato per il Centro Destra non il clone di Sala, ma un candidato di rottura?
Ah, il controfattuale...