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mercoledì 10 agosto 2016

Deutsche Bank balla sul baratro

Qui di seguito riporto la traduzione di un interessante articolo di Zerohedge, di cui parla anche Il Sole 24 ore (in questo pezzo a pagamento). Entrambi fanno riferimento a questa ricerca. Il problema della maggiore "benevolenza" degli stress test europei rispetto a quelli statunitensi, a favore essenzialmente degli istituti che svolgono in modo significativo attività di investment banking (ops...), era peraltro già stata lamentata rispetto all'esercizio 2014.


Deutsche Bank si trova inaspettatamente ad avere un'enorme mancanza di capitale, maggiore della sua intera capitalizzazione di mercato.

Dopo che la BCE ha concluso il suo ultimo stress test annuale e, come previsto, non ha rilevato problemi nelle banche più grandi d'Europa, individuando piuttosto un capro espiatorio nelle banche italiane in difficoltà, ieri è giunto un risultato inaspettato dall'istituto tedesco di ricerca economica ZEW, secondo cui la più grande banca tedesca, Deutsche Bank, mostra il più alto deficit di capitale potenziale, pari a 19 miliardi di Euro, su un campione di 51 banche europee. ZEW ha utilizzato i metodi con cui la Federal Reserve statunitense porta avanti gli stress test. Il capitale mancante di DB è superiore all'intera capitalizzazione di borsa della Banca.
Utilizzando l'approccio della Fed, molto più credibile di quello proposto dalla BCE, le 51 banche europee hanno mostrato un deficit di capitale totale di 123 miliardi di Euro: gli Istituti messi peggio sono Deutsche Bank, quindi Société Générale (13 miliardi) e BNP Paribas (10 miliardi), [cioè le maggiori banche tedesche e francesi: N.d.t.].
"Le banche europee non hanno capitale sufficiente per compensare le perdite previste nel caso di un'altra crisi finanziaria", ha detto in una dichiarazione a Reuters, martedì scorso, il professor Sascha Steffen, che ha lavorato con i ricercatori della New York University Stern School of Business e dell'Università di Losanna per l'esecuzione degli stress test utilizzati dalla Fed nel 2016 e dall'Autorità bancaria nel 2014, onde confrontare esigenze di capitale e leva finanziaria.
Ma mentre Société Générale e BNP hanno capitalizzazione di mercato rispettivamente di 26 miliardi di Euro e di 55 miliardi di Euro, ben al di sopra rispetto al gap teorico di patrimonializzazione che emerge dallo studio, Deutsche Bank si troverebbe in difficoltà se il calcolo dell'istituto ZEW fosse corretto, avendo una capitalizzazione di mercato inferiore a 17 miliardi di Euro.
Ed è per questo che, prontamente, l'Istituto ha contestato il calcolo di ZEW. "C'è uno stress test ufficiale dell'EBA che verifica l'adeguatezza di capitale in condizioni molto difficili e avverse, e questo test ha mostrato che non vi è alcuna necessità di capitale ulteriore per Deutsche Bank", ha scritto la banca in una nota di risposta allo studio.
Deutsche Bank ha mostrato una posizione più debole nel test EBA rispetto a quella della maggior dei suoi concorrenti, segno che la più grande banca tedesca ha ancora molta strada da fare sul percorso di rinnovamento che ha iniziato a intraprendere lo scorso anno. Certo, gli stress test hanno descritto un settore bancario sostanzialmente sano con i risultati pubblicati il 29 luglio scorso, ma mostrano anche come ci sia ancora tanto lavoro da fare.
I test EBA, peraltro, non proponevamo pagelle, per cui molti osservatori hanno detto di non ritenere superate le preoccupazioni sull'adeguatezza in termini di capitale degli Istituti. "Gli Stati Uniti hanno tirato le proprie conclusioni e implementato misure globali per la ricapitalizzazione del proprio settore bancario americano già nel 2008", ha dichiarato Steffen. "La mancanza di una volontà politica ha fatto sì che questo non sia ancora avvenuto in Europa", ha aggiunto.
Aggiungendo al danno la beffa, Martin Hellwig, direttore del Max Planck Institute per la ricerca sui beni collettivi, ha detto che gli stress test effettuati dalla Banca centrale europea hanno rivelato come Deutsche Bank, nel caso di una nuova crisi finanziaria, si troverebbe in una posizione molto precaria, e ha avvertito che la più grande banca tedesca è sull'orlo di una crisi e che l'unico modo per proteggerla contro shock futuri è quello di nazionalizzarla.
Anche se probabilmente non finirà dritta dritta in fallimento, la banca, che è cruciale per l'economia tedesca, si troverà sicuramente ad affrontare problemi gravi in termini di patrimonializzazione. Ha detto Hellwig: "per farla breve: in caso di lunga e grave crisi, semplicemente non ci sono abbastanza soldi. Riportare le banche sotto il controllo della comunità attraverso fondi pubblici non solo è possibile, ma anche necessario Se una banca non è più in grado di far da sola, il governo federale dovrebbe acquisirne le azioni ed esercitare le relative funzioni di controllo. In Svezia lo Stato è intervenuto nel 1992, staccando i rami di azienda non redditizi e lasciando quelli stabili.Si è trattato di una nazionalizzazione temporanea di successo. L'obiettivo era sempre quello di consentire un'operazione di pulizia per poi uscire di nuovo". Sempre secondo Hellwig, sebbene la nazionalizzazione non sia stato parte del piano di risanamento della Germania a seguito dell'ultima crisi finanziaria, scenari imprevedibili a volte richiedono misure disperate, che sarebbero opportune per le banche, visto che tanta parte dell'economia dipende interamente da loro.
Hellwig ha altresì dichiarato: "Suppongo che questo strumento possa essere utilizzato quando si tratti di un Istituto per il quale una procedura di risoluzione comporti a significativi danni al sistema complessivo". Le banche che sono "troppo grandi per fallire" potrebbero essere salvate con soldi a carico della fiscalità generale, e l'investimento potrebbe anche portare un ritorno economico per lo Stato.
Un altro possibile effetto dell'intervento statale sarebbe una inevitabile modernizzazione, che migliorerebbe le banche che hanno visto le proprie divisioni retail diventare poco redditizie. Per Hellwig, "dal di fuori si ha l'impressione che negli ultimi 20 anni i banchieri di investimento abbiano controllato la banca spremendola fino al midollo. La nazionalizzazione, in casi di emergenza, potrebbe essere un passo verso una maggiore razionalità nel mondo bancario".
Considerando che DB continua a scambiare non molto lontana dai suoi minimi storici, il mercato sembra essere molto più d'accordo con la visione dell'Istituto ZEW che con la BCE, e certamente le preoccupazioni per la solvibilità di DB sono destinate a permanere.

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